A quattro chilometri da Campagna, a cinquecentocinquanta metri circa sul livello del mare, sorge, nel cuore dei Monti Picentini, il santuario, con annesso convento, di Santa Maria di Avigliano.Sono state trasmesse, attraverso i secoli, rispettivamente a Campagna (SA) e ad Avigliano (PZ) due tradizioni sull’origine della devozione, profondamente radicata nell’animo dei Campagnesi, verso la Vergine Santissima venerata sotto il titolo di Santa Maria di Avigliano.
Vengono qui di seguito riportate, con un’annotazione di critica storica che vuole essere solo un invito a uno studio più approfondito del problema.

Tale tradizione è brevemente riassunta in una epigrafe incisa su una colonna nella chiesa, su cui si leggono queste parole:

QUEST’IMMAG.E / DELLA M.RE DI N.RO S./ FU RITR.TA DA GO / GLIELMO CEDRULO L’ANNO 1240. E SE DICE / S. M. D’AVIG. NO P.CHE’ / MIRACU.SE VENNE I D’AVIG.NO NON SOLO I UNA VOLTA MA DUE. (Quest’immagine / della Madre di Nostro Signore / fu ritrovata da / Guglielmo Cedrulo l’anno 1240. E si dice / Santa Maria d’Avigliano perché / miracolosamente venne / d’Avigliano non solo / una volta ma due.). 

Quindi l’origine della chiesa viene fatta risalire al 1240 quando, secondo una leggenda, fu ritrovato il simulacro di una Madonna proveniente da una chiesa della terra di Avigliano in Lucania.
Più diffusamente si racconta: il cacciatore Guglielmo Cedruolo si aggira per i boschi, quando la sua attenzione è attratta da uno strano e insistente latrare di cani. Si avvicina e uno spettacolo stupendo si presenta ai suoi occhi: su un albero di sambuco si staglia una statua della Madonna con Bambino di straordinaria bellezza. La notizia del ritrovamento si sparge in un baleno e la gente accorre per osservare da vicino il prodigio e ne ritorna ricolma di gioia. Purtroppo la gioia è di breve durata. Giungono i cittadini di Avigliano, reclamano e ottengono la restituzione della statua, che trionfalmente riportano al proprio paese. Ma il prodigio si ripete una seconda volta e allora a nulla valgono le richieste degli Aviglianesi, perché l’autorità religiosa decide che l’immagine resti a Campagna. Un piccolo oratorio viene eretto per custodire la prodigiosa immagine e viene creato, annesso all’oratorio, qualche ambiente per accogliere coloro che, sempre più numerosi, si recano in quel luogo a pregare. (tratto dal sito Ufficiale)