Trecento anni di storia d’acqua

Attività fiorente, abbandono, recupero

Maccarunera è un esempio concreto di recupero dell'”archeologia industriale” nel territorio campagnese e Valle del Sele. Un gruppo d’imprenditori multidisciplinari attenti ai valori storici del territorio hanno impostato il loro business su un piano industriale che privilegiava il bello.

I 14 mulini nel centro storico di Campagna erano ubicati sul Fiume Tenza a monte e a valle dell’affluente Fiume Atri. La maggior parte erano comunque sull’asta del Tenza che va da “piede Zappino – ex Oleificio” alla perpendicolare della Concezione al fiume “zona Chiatrone”. Era l’economia principale del ‘700 nel centro storico di Campagna.

Oltre quelli ristrutturati nell’intervento Maccarunera, sono ancora visibili alcuni percorsi e strutture costruite appositamente per prelevare l’acqua dal fiume Tenza e condurla ai mulini che si trovavano in fabbricati posti anche quote alte rispetto al corso del fiume.

Il recupero dei 3 mulini che compongono l’attuale Maccarunera (solo 1 di questi 3 mulini era pastificio e produceva i “maccheroni”) è stato complesso perché dopo l’arrivo della corrente elettrica e dei relativi motori i mulini erano stati abbandonati o meglio riutilizzati per recuperare materiale edilizio e trasformarli in discariche.

Con i lavori di recupero, curati dall’Ing. Cosimo Tartaglia, tutto quello che era rimasto è stato restaurato e valorizzato. Cristalli adeguatamente posizionati e illuminazione corretta non solo permette la visione di queste strutture allora coperte e poste lungo canalizzazioni anguste ma ne permettono la comprensione funzionale.

Venite con i vostri bambini a visitare i canali dell’acqua che oltre a permettere l’evento della famosa “chiena” fanno girare anche la ruota di legno del vecchio mulino Maccarunera (ora utilizzata per produrre energia pulita). I canali, le cisterne, le cascate, i lavatoi, le sorgenti, i condotti, la ruota in legno, le macine in pietra sono gli strumenti  tecnologici di qualche secolo fa che utilizzavano sfruttavano la natura come energia e alleviavano le fatiche quotidiane dell’uomo.

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